Grado: il mio terzo Triathlon Olimpico. Una passeggiata!
Come dice Aldo Rock: il primo Ironman lo fai per caso, il secondo per scelta, il terzo per sempre.
In effetti, io non ho fatto (ancora) un Ironman, ma ho provato le medesime sensazioni col mio triathlon Olimpico.
Il primo olimpico a Bardolino è stato, effettivamente, un’impresa per me quasi epica.
Il secondo, a Sirmione, è stato fantastico perché avevo superato le prime paure.
Il terzo, a Grado, lo scorso 15 settembre, è stato una passeggiata.
Non voglio certo fare lo sbruffone (ho chiuso con un tempo a quasi-pensionato: 2 ore e 46 minuti), ma devo dire che mi sono proprio goduto la gara.
Non avevo ansie da prestazione, non sentivo particolari paure, il mio corpo rispondeva bene grazie agli intensi allenamenti di agosto (ho chiuso il mese delle ferie con 238 km totali di corsa, 9 di nuoto e 280 di bici) ed ho preso parte alla gara in scioltezza e tranquillità.
Via col nuoto in un mare (freddo e non proprio limpido) accarezzato da una brezza pre-autunnale!
Le boe sono a notevole distanza, tanto che rischiamo più volte di sbagliare direzione: ci tocca tirare spesso su la testa e correggere le bracciate.
Stavolta non sento il minimo affaticamento: non vado veloce (seguo sempre il mio ritmo) ma nuoto in scioltezza, fino a arrivare finalmente alla spiaggia.
Inizio a sfilarmi la muta prima ancora di uscire dall’acqua ed arrivo alla bici che sono quasi asciutto.
Calzo rapidamente le scarpe con le tacchette, indosso il casco e via per i 40 km in solitaria.
Si’, perche’ in questa gara è vietata la scia: ognuno per conto suo e nessun effetto-traino.
Vado via bene: il vento non è forte ed i tre giri filano via veloci.
La parte che mi ha soddisfatto di piu’ e’ stata la terza ed ultima frazione: il clima ideale per correre e la tranquillita’ che ha caratterizzato l’intera mia prova mi hanno aiutato a tenere praticamente i 5 minuti a chilometro. Chiudo in 51 minuti che, per me, è un ottimo tempo-gara.
Se penso che avevo nelle gambe mezz’ora abbondante di nuoto ed un’ora e rotti di bicicletta, c’è di che essere soddisfatti!
Un’ottima gara, in sostanza, goduta dall’inizio alla fine.
Adesso inizia l’autunno: penso che mettero’ via la bici e mi dedichero’ anima e corpo alla corsa: il 28 ottobre c’e’ la Venice Marathon.
La mia prima maratona…
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