Garmin Trio Sirmione: triathlon olimpico del Garda

Un luogo meraviglioso: la penisola di Sirmione, una sottile striscia di terreno protesa dentro il lago di Garda, meta turistica d’eccezione, con un borgo medievale splendidamente conservato.
E’ in questo posto stupendo che ho preso parte al mio secondo triathlon sulla distanza olimpica: un chilometro e mezzo a nuoto nel lago, poi via di corsa per 40 Km in bici e, per finire, 10 Km di corsa a piedi sul lungolago.
Due ore, cinquanta minuti e 33 secondi il mio tempo finale.

1044153_10201388866394570_807677313_nLa parte decisamente più’ bella e’ stata la prima: siamo partiti, divisi in sei batterie, dalla riva est della penisola; ci siamo diretti al largo e, aggirate quattro enormi boe rosse, abbiamo fatto ritorno verso riva, puntando direttamente sul castello.
Penso che non dimentichero’ mai la torre ed i merli in controluce, visti tra una bracciata e l’altra, meta da raggiungere ma non ancora traguardo.
Bisognava, infatti, entrare nel bacino del castello, passare sotto al ponte levatoio (!) sbucare dall’altra parte della penisola e prendere finalmente terra dalla parte opposta, sul lato ovest.
Sicuramente la frazione piu’ affascinante dell’intera gara.
Uscito dall’acqua (molto soddisfatto della nuotata, devo dire…) sono saltato sulla bici e via a pedalare verso l’entroterra.
Viti, ulivi e campi coltivati a cereali a perdita d’occhio.
Buono il percorso, senza troppi “strappi”.
Dopo un’ora e venti di pedalata arrivo nella seconda zona cambio (che e’ nel porticciolo turistico di Sirmione, a qualche chilometro dal centro storico, dove avevamo lasciato le bici inizialmente).
Qui c’era solo da agganciare la bici, infilare le scarpe e partire per l’ultima frazione.
Eppure sono riuscito a fare una fesseria anche qua.
Appendo la bici, mi tolgo casco e scarpe da ciclista ed inforco quelle da runner.
Strano, penso. Sembrano strette…
Allaccio la sinistra e passo alla destra.
Ci metto un po’ piu’ di attenzione (il dito mi fa ancora male, dopo la disavventura di Bardolino di due settimane fa) e noto un altro particolare: le stringhe sono bianche…
Ma io ho sempre avuto i lacci neri.
Un istante di panico…
Ed ecco che, dall’altro lato della bici, le mie Mizuno mi urlano: “Siamo qui, deficiente! Quelle sono di un altro!!!“.
Non ho neppure il tempo di arrabbiarmi: via le scarpe del mio vicino ed infilo rapidamente le mie (larghezza giusta e stringhe nere).

"Chi perde davvero non è chi arriva ultimo nella gara. Chi perde davvero è chi resta seduto a guardare, senza provare nemmeno a correre". Oscar Pistorius

“Chi perde davvero non è chi arriva ultimo nella gara. Chi perde davvero è chi resta seduto a guardare, senza provare nemmeno a correre”. Oscar Pistorius

Pensa solo se l’altro fosse arrivato mentre mi stavo infilando le sue scarpe…
Ridendo da solo, come un ebete, parto per gli ultimi 10 Km.
Il caldo inizia a farsi sentire e lo stop forzato per quindici giorni dopo Bardolino mi pesa sulle gambe.
Non ce la faccio a tenere il mio ritmo e, alla fine, tengo una media di oltre 20 secondi superiore al tempo che mi ero prefisso.
Niente male, comunque.
Alla fine, ci ho impiegato quattro minuti in meno della gara precedente.
Se continua cosi’, tra dieci anni posso partecipare alle Olimpiadi…

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